Soumakh
Il termine indica un tipo di tessuto piatto dalla tecnica particolare. Non si conosce l'origine della parola, forse collegata all'antica capitale dello Shirvan o ad un colorante particolare tipico di questi tessuti. Certamente i Soumakh più famosi provengono dal Caucaso orientale, ma sono stati tessuti anche in altre zone del Caucaso, in Persia, nel Turkmenistan e nell'Anatolia.
La lavorazione prevede un ulteriore ricamo di trame aggiunte con l'ago sul tessuto piatto del kilim (trama e ordito). Solitamente l'ago passa sopra 4 orditi e si avvolge sotto gli ultimi due. Dove cambia il colore e il filo i ricami vengono rinforzati diagonalmente da altri passaggi e risultano così profilati da un ulteriore “scontornamento” nello stesso colore o diverso. Nel Caucaso il ricamo a trame aggiunte veniva eseguito durante la lavorazione sul telaio, in Persia invece quando il tessuto, terminato, veniva tolto dal telaio.
Gli orditi solitamente sono in lana grezza scura, le trame in lana colorata di rosa-aranciato o ruggine. Le trame strutturale andavano ben battute per non lasciar vedere gli orditi. I filati per i ricami solitamente sono più fini e ritorti. Il retro del tappeto lascia liberi i cappi dei ricami e il disegno non è speculare come nei kilim. Questa lavorazione è molto raffinata e veniva solitamente eseguita per pezzi di valore, di grandi dimensioni (cm.300x200 e più) e di formato allungato (kallegy).